VICTORIA DEBLASSIE, L´ARTISTA AMERICANA CHE STUDIA AL POTECO TECNICHE CONCIARIE DA APPLICARE ALLA FRUTTA
03-04-2013 09:43 - News Generiche
«L´idea mi è venuta per caso, da adolescente, un po´ per gioco, un po´ per curiosità, e si è perfezionata giorno dopo giorno, sollecitando la mia creatività: dopo i classici pranzi della domenica, in cui si riuniva la famiglia al completo, e noi ragazzi davamo una mano a sparecchiare, mi chiedevo se e come fosse possibile riciclare le bucce della frutta consumata, in particolare la buccia delle arance mi sembrava particolarmente piacevole al tatto e potenzialmente duttile e in qualche modo riutilizzabile».
Grandi occhi marroni, sorriso ed entusiasmo contagiosi, 25enne, americana di Albuquerque, New Mexico, Victoria DeBlassie ripercorre così la sua esperienza, arrivata nell´ottobre 2012 da San Francisco nel Distretto toscano della pelle con l´obiettivo di imparare le tecniche conciarie per applicarle alle sue creazioni, tutte rigorosamente fatte con la buccia delle arance.
«Con quest´idea in testa-continua Victoria- mentre proseguivo i miei studi, nel 2009 laurea in "Fine Art" all´Università del New Mexico e nel 2011 Master in "Sculpture" al "California College", mi documentavo sulle maggiori realtà industriali della pelle in tutto il mondo e così, grazie anche alla borsa di studio Fulbright cofinanziata dai governi americano e italiano sono riuscita a venire in Toscana e confrontarmi con il locale Comprensorio del cuoio. Il Distretto di Santa Croce è per me un´inesauribile fonte di risorse: al Polo Tecnologico Conciario, accolta come in famiglia da uno staff competente e molto informale e "smart", faccio ricerche e test con cui giorno dopo giorno vedo sempre più concretizzarsi il mio progetto di realizzare borse con la buccia delle arance. Ho visitato diverse concerie apprendendone alcune tecniche di lavorazione della pelle che al POTECO provo a replicare sulle mie creazioni».
Pronta a continuare il tour per le concerie del Distretto e proseguire i suoi studi al Polo Tecnologico, Victoria abita a Firenze, beniamina di numerosi ristoranti locali, che per lei conservano tutta la buccia delle arance impiegate invece di buttarla via, in un´attività dagli interessanti risvolti ecologici :« Proprietari di bar e ristoranti, come il Love Life, l´Ebi e il Cavini di Firenze, scherzano con me dicendo che con tutta la buccia delle arance che ormai non buttano più per darmela si aspettano almeno qualche borsa in anteprima quando le avrò realizzate: prometto che non li deluderò».
Grandi occhi marroni, sorriso ed entusiasmo contagiosi, 25enne, americana di Albuquerque, New Mexico, Victoria DeBlassie ripercorre così la sua esperienza, arrivata nell´ottobre 2012 da San Francisco nel Distretto toscano della pelle con l´obiettivo di imparare le tecniche conciarie per applicarle alle sue creazioni, tutte rigorosamente fatte con la buccia delle arance.
«Con quest´idea in testa-continua Victoria- mentre proseguivo i miei studi, nel 2009 laurea in "Fine Art" all´Università del New Mexico e nel 2011 Master in "Sculpture" al "California College", mi documentavo sulle maggiori realtà industriali della pelle in tutto il mondo e così, grazie anche alla borsa di studio Fulbright cofinanziata dai governi americano e italiano sono riuscita a venire in Toscana e confrontarmi con il locale Comprensorio del cuoio. Il Distretto di Santa Croce è per me un´inesauribile fonte di risorse: al Polo Tecnologico Conciario, accolta come in famiglia da uno staff competente e molto informale e "smart", faccio ricerche e test con cui giorno dopo giorno vedo sempre più concretizzarsi il mio progetto di realizzare borse con la buccia delle arance. Ho visitato diverse concerie apprendendone alcune tecniche di lavorazione della pelle che al POTECO provo a replicare sulle mie creazioni».
Pronta a continuare il tour per le concerie del Distretto e proseguire i suoi studi al Polo Tecnologico, Victoria abita a Firenze, beniamina di numerosi ristoranti locali, che per lei conservano tutta la buccia delle arance impiegate invece di buttarla via, in un´attività dagli interessanti risvolti ecologici :« Proprietari di bar e ristoranti, come il Love Life, l´Ebi e il Cavini di Firenze, scherzano con me dicendo che con tutta la buccia delle arance che ormai non buttano più per darmela si aspettano almeno qualche borsa in anteprima quando le avrò realizzate: prometto che non li deluderò».